Oggi penso a me

oggi penso a me

L’altro giorno ho deciso di dedicare un po’ di tempo a me stessa regalandomi una coccola, quale? Il parrucchiere. Già, perché se è vero che gli uomini dopo il matrimonio mettono su la pancia, è anche vero che noi donne, dopo la maternità spesso, ci trascuriamo. E, badate bene, non per sciatteria ma perché ci dedichiamo anima e corpo si nostri pargoli mettendo noi stesse non in secondo, ma in quarto piano.  Ho deciso di andare dal parrucchiere non perché fossi realmente preoccupata per la salute o la bellezza dei miei capelli, ma per appagare il mio bisogno di relax.

Mi sono detta:  cosa c’è di meglio di stare comodamente seduta su una poltrona mentre qualcuno si occupa di te, sfogliare riviste di gossip  e chiacchierare del più e del meno con una perfetta sconosciuta seduta al tuo fianco ?  Che ingenua… non sapevo quanto mi sbagliassi.

All’inizio è stato piacevole: musica in sottofondo, un caffè, quattro chiacchiere… ma trascorsa la prima mezz’ora l’impazienza si è fatta sentire. Ho letto tutte le riviste presenti nel salone e in tutte si parlava delle stesse cose: il nuovo amore dell’attempata diva di plastica per un ragazzino che potrebbe essere suo nipote, storie di tradimenti, lettere aperte dei protagonisti dell’ultima storia d’amore ( se così si può definire ) nata nell’ennesimo reality. Tra shampoo, tinta, taglio, piega, trattamento ricostruttore e compagnia bella sono trascorse velocemente ( ma poi mica tanto ) tre, e dico tre, ore. La soglia del mio nervosismo ha superato  il livello di guardia. Non riuscivo proprio a rilassarmi, pensavo a tutte le cose che avrei potuto fare in tre ore se fossi rimasta a casa. Considerando il  mio grado di multitasking sarei stata capace di pulire da cima a fondo tutta la casa, stirare la montagna di bucato  precedentemente  lavata, preparare la cena e il pranzo per l’indomani e  pianificare il lavoro da svolgere a scuola con i miei alunni.

Il pensiero di non aver fatto niente di tutto questo, unito alla consapevolezza  che mi si sarebbe accumulato lavoro su lavoro, mi ha reso insofferente.

La ragazza mi asciugava i capelli ed io continuavo a muovermi su quella poltrona,neanche fossi stata seduta su degli spilli. Quando la malcapitata mi ha chiesto se preferissi l’effetto liscio con la piastra, senza pensarci neanche un secondo, mi è uscito fuori dalla bocca un minaccioso no.

Ora l’ho capito: andare dal parrucchiere non mi  rilassa affatto. Magari la prossima volta che voglio rilassarmi ….pulisco casa!

 

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