Lamezia Terme: un’inaspettata sorpresa

Ogni volta che dico a qualcuno che vivo a Lamezia Terme ottengo la stessa risposta: “Ah, sì la conosco, c’è l’aeroporto”.

Sì, c’è l’aeroporto, e ne sono felice, ma Lamezia Terme non è solo questo. Così, punta nell’orgoglio di lametina che ha girovagato per l’Italia per poi ritornare al punto di partenza, ho deciso di raccontarvi un po’ la mia città. Per prima cosa dovete sapere che Lamezia Terme è nata dalla fusione di tre comuni: Sant’Eufemia, Sambiase e Nicastro. Ed è proprio Nicastro che oggi voglio farvi scoprire.

Conoscete l’aforisma “ la bellezza sta negli occhi di chi guarda”?

Io lo condivido pienamente ed ora vi spiego perché. Quand’ero ragazzina la mia città non mi piaceva molto, credevo che non ci fosse un granché da vedere, ma mi sbagliavo… la mia era solo l’insoddisfazione tipica degli adolescenti, accompagnata dalla voglia di andare via basata sulla convinzione che ogni altro luogo fosse migliore. La verità è che ero miope. Ora che i miei occhi vedono bene, sono curiosi ed avidi di piccole bellezze da scoprire, ho cambiato idea.  Spero di suscitare in voi la curiosità di visitare la mia città.

Se venite a Nicastro la prima cosa da fare è una passeggiata lungo Corso Nicotera e Corso Numistrano, interamente costeggiati da negozi, gelaterie, bar, locali che offrono patatine fritte, kebab, arancine siciliane qualsiasi cosa di cui avrete voglia. Alla fine della passeggiata scorgerete la nostra imponente Cattedrale, dedicata ai SS. Pietro e Paolo, protettori della città. Se vi piace visitare Chiese, non avrete che l’imbarazzo della scelta: Santa Maria Maggiore, San Domenico, Santa Caterina, Sant’Antonio, la piccolissima Chiesa del Crocefisso e la Veterana, meglio conosciuta come Chiesa delle “cucchiarelle”, sono tutte degne di nota ( e non sono le uniche ). Questo è quello che fanno più o meno tutti quelli che vengono qui.

Io voglio portarvi altrove.

Proseguendo dritto dalla Cattedrale si arriva in pochi minuti alla prima sorpresa: il Timpone. Vi assicuro che non tutti conoscono questo posto. C’è un arco con sopra un’iscrizione che ricorda che quello un tempo è stato  il quartiere ebraico; ebbene, una volta varcato l’arco, ai vostri occhi si presenterà una piccola città nella città, un delizioso Borgo antico.

Vi sembrerà di essere entrati in una di quelle cartoline in bianco e nero che ritraggono scorci d’altri tempi.

Proseguendo dal Timpone si arriva al Rione San Teodoro, il centro storico di Nicastro e, secondo me, la vera chicca dell’itinerario. Negli ultimi anni è stato giustamente rivalutato e molte sono le giovani famiglie che sono andate a vivere lì, ristrutturando ruderi appartenenti ai nonni. Io ne sono affascinata.

E’ un piccolo presepe, con i suoi vicoletti, le sue case diroccate sovrastate dal Castello Normanno Svevo. Qui il tempo sembra essersi fermato. Si vedono bambini che corrono e giocano per la strada, anziani seduti davanti l’uscio delle proprie case, persone speciali che portano sul viso e negli occhi i segni di chi ha vissuto anni difficili ed ha mille storie da raccontare.

Se dal Rione San Teodoro si sale ancora si arriva al mio posto preferito, un belvedere che regala agli occhi di chi guarda uno spettacolo senza eguali. A me piace andarci di sera, quando la città sembra dormire ed è puntellata da piccolissime luci, che mi fanno venire in mente un cielo pieno di lucciole.

Quanto è bella la mia città vista da quassù. Certo, la notte fa il suo gioco, fa sembrare tutto più bello.

Se verrete a Nicastro, seguirete questo mio breve itinerario ( ci sono altre cose degne di nota, io ho scelto i “miei” posti ) abbandonando ogni pregiudizio e guardandola con gli occhi giusti, sono sicura che avrete un’inaspettata sorpresa. Una piacevole sorpresa.    

 

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