Writers innamorati

writers innamorati

L’altro giorno, camminando per le strade della mia citta’, mi sono imbattuta in una curiosa scritta su un marciapiede. Sono rimasta davvero sorpresa perché, nell’era dei social e della messaggistica istantanea credevo che nessuno ricorresse più a questi “obsoleti’ modi di comunicazione. Ho deciso di avvicinarmi per leggere il contenuto del messaggio:

 Amami o faccio un casino.

A questo punto ho sguinzagliato la mia fantasia di donna per immaginare chi potesse essere l’autore del messaggio e chi il destinatario. Ho ipotizzato tre possibili situazioni:

  1. una persona stanca di essere relegata al ruolo di amante che chiede di essere ufficializzata;
  2. una persona che, per motivi di diversa natura, non è accettata dalla famiglia del suo lui/lei ed è  stanca di restare nell’ombra;
  3. una persona che ne ama un’altra del suo stesso sesso e chiede di venire allo scoperto perché non teme l’ottusità altrui.

Ipotesi tutte ugualmente plausibili, accomunate dal fatto che dietro quella scritta c’è una persona che esprime la sua  sofferenza ma, forse, anche  un amore che poi tanto amore non è. Si’ perché, dopo aver letto quella scritta, mi sono chiesta se sia davvero amore quello che ti spinge a chiedere di essere amato/a dietro minaccia. E ancora che tipo di sentimento si possa sperare di  avere in cambio. Di certo non amore.

L’amore, quello con la A maiuscola e a cui io, incredibile romantica per dirla con le parole di Vasco, credo fermamente, non si ferma davanti a convenzioni, pregiudizi e ostacoli di ogni genere.

A volte questi sono solo alibi, comodi alibi dietro cui barricarsi.  Non so chi siano i protagonisti di questa vicenda, non conosco la loro situazione e non é mia intenzione giudicare nessuno, la mia é una semplice riflessione.

Se fossi stata io la “writer innamorata e avessi voluto lasciare un messaggio al mio lui, scrivendo con una bomboletta spray su un marciapiede, sul profilo di un social network, con un sms o semplicemente con un biglietto, avrei scritto piuttosto:

amami perché ti amo.

Anche se poi un motivo per amare e per essere amati non c’è.

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