Viviamo in una società in cui, per non essere guardati come degli alieni, bisogna essere al passo con le ultime tendenze non solo in fatto di moda ma anche, anzi soprattutto, in fatto di tecnologia. Pertanto è necessario avere in ordine: i-phone, i-pod, i-pad, tablet e, non per ultimo, e-reader.
Sono un’amante della tecnologia ma per certe cose sono un’accanita fautrice della tradizione. Per questo motivo di fronte all’interrogativo:
Meglio l’e-book o il libro cartaceo?
non ho alcun dubbio, meglio il vecchio e caro libro cartaceo. Secondo me un lettore che possa definirsi tale non può rinunciare al piacere di tenere in mano un libro, sfogliarne le pagine, sentirne l’odore, guardare il segnalibro che di giorno in giorno si avvicina inesorabilmente all’ultima pagina. Ovviamente ho provato a leggere un e-book, perché non si può criticare una cosa senza provarla. Mi sono avvicinata a questo tipo di lettura con un po’ di pregiudizi e, a lettura ultimata, le mie titubanze hanno trovato conferma. Mi è sembrato di avere per le mani un oggetto freddo, qualcosa che, invece di catapultarmi all’interno della storia che stavo leggendo, me ne teneva distante.
Per me un libro è come un amico insostituibile, quello la cui compagnia ti da conforto nei momenti più difficili, qualcosa da tenere in borsa e tirar fuori non appena si ha un po’ di tempo a disposizione. Confesso di essere una di quelle persone che in metropolitana, treno o pullman si isolano dal resto del mondo per tuffarsi nella lettura.
Bisogna essere obiettivi e riconoscere che l’avvento dell’e-book ha i suoi lati positivi. Innanzitutto i boschi possono tirare un sospiro di sollievo, poiché per “creare” un e-book non serve abbattere degli alberi. In secondo luogo, motivazione meno nobile, è sicuramente più semplice collezionare e-book perché non richiedono una grande libreria in soggiorno, ma semplicemente un po’ di spazio nella memoria dell’e-reader. Ma lasciatemi dire che non è affatto la stessa cosa.
Probabilmente l’e-book è il futuro e prima o poi i libri “veri” spariranno, ma fino a quel momento rimarrò ancorata alla tradizione, continuando a sfogliare libri ingialliti e polverosi, a sottolineare le frasi che più mi colpiscono, a scrivere su ogni nuovo libro la data del suo acquisto, ad andare in libreria ad annusare i libri freschi di stampa e scegliere quali comprare tenendoli in mano, sfogliandoli, sentendo la consistenza delle loro pagine. Perché come accade per le amicizie, i libri si scelgono “ a pelle”, seguendo l’istinto, ascoltando le sensazioni che provocano. Io ho sempre fatti così e fin’ora non sono mai stata delusa.